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È attesa per domani la pronuncia dalla Corte Costituzionale sul caso di Alex Cotoia, il giovane che tre anni e mezzo fa uccise il padre per difendere la madre da un'ennesima aggressione.

Al centro della questione c'è la legittimità della norma introdotta dal "Codice Rosso", che vieta di dichiarare la prevalenza di alcune attenuanti (quelle generiche e quelle della provocazione) quando la vittima è un congiunto, come avvenuto nel caso di Alex Cotoia.

La Corte d'Assise d'Appello di Torino aveva precedentemente condannato Alex a 14 anni di reclusione, ma la sua condanna potrebbe subire un significativo ridimensionamento in seguito alla pronuncia della Corte Costituzionale. Secondo gli esperti legali, l'intervento della Consulta potrebbe portare a una revisione della condanna di Alex, facendo scendere la sua pena in un range compreso tra i 6 e i 9 anni, a seconda dei benefici concessi.

Il caso di Alex Cotoia ha suscitato un ampio dibattito sulla legge e sulla giustizia, portando alla ribalta il tema della difesa della propria famiglia in situazioni di pericolo. La decisione della Corte Costituzionale avrà un impatto non solo sul destino di Alex, ma anche su come potrebbero essere valutate le circostanze attenuanti nei casi di omicidio familiare.

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