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La tensione persiste nella Casa Circondariale di Ivrea a seguito degli eventi drammatici che si sono verificati ieri pomeriggio. Un detenuto, dotato di doppia cittadinanza italiana e tunisina, ha scatenato il caos chiedendo di effettuare una telefonata e poi lasciandosi andare a comportamenti violenti e pericolosi. L’incidente è stato descritto dettagliatamente da Vicente Santilli, segretario nazionale per il Piemonte del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria.

"Appena gli è stata aperta la cella - spiega Santilli - il detenuto ha iniziato a dare in escandescenze dicendo di voler essere trasferito e con uno scatto repentino ha prima ribaltato la scrivania dove stava lavorando un Agente il quale, prontamente, è riuscito a indietreggiare per non essere travolto. Nel disordine creato, il detenuto si è poi armato con una scopa e ha tentato di danneggiare i neon di illuminazione del reparto per poi spezzare il manico al fine di renderlo appuntito e brandirlo contro il personale accorso in supporto dei colleghi già impegnati nell’opera di mediazione volta a placare le ire del facinoroso”.

Santilli sottolinea l’importanza della professionalità del personale penitenziario nel contenere la situazione, ma mette in luce la necessità di strumenti efficaci per gestire detenuti aggressivi e pericolosi, che minacciano l’ordine e la sicurezza delle istituzioni carcerarie.

"I fatti di ieri sono la dimostrazione palese del fallimento del sistema penitenziario" - conclude il sindacalista. Il detenuto coinvolto era già noto per gravi episodi di aggressione al personale, tentata evasione, incendio e danneggiamento di beni dell’amministrazione. Le sue azioni precedenti includono tentativi di evasione e atti vandalici sia a Ivrea che in altre strutture carcerarie.

Donato Capece, segretario generale del Sappe, denuncia la gravità delle situazioni nelle carceri nazionali e la necessità di regole ferree per ripristinare l’ordine e la sicurezza. "Serve una tolleranza zero verso i detenuti violenti" afferma Capece, sottolineando l’importanza di un intervento deciso da parte dello Stato per contrastare l’impunità diffusa.

In conclusione, il leader del Sappe richiama l’urgenza di provvedimenti efficaci per affrontare la crisi nelle carceri e garantire la sicurezza del personale e degli altri detenuti. La situazione richiede un’immediata azione da parte delle autorità competenti per prevenire ulteriori episodi di violenza e disordini nelle istituzioni carcerarie del paese.

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