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Diciotto misure cautelari emesse (due ai domiciliari, mentre gli altri sono divieti o obbligo di dimora) e 75 persone indagate, con l’accusa di devastazione e violenza a pubblico ufficiale. È il risultato dell’operazione ’City’ della Digos della Questura di Torino, coordinata dalla procura (pm Paolo Scavi e Enzo Bucarelli), sui gravi disordini scoppiati il 4 marzo 2023 nel capoluogo piemontese, durante una manifestazione anarchica organizzata per chiedere la liberazione di Alfredo Cospito, all’epoca in sciopero della fame contro al regime di 41 bis a cui era stato sottoposto. Circa un migliaio di anarchici, quel giorno, diedero vita a un corteo, non preavvisato, nel centro cittadino, durante il quale si verificarono gravi disordini con lanci di bombe carta e corpi contundenti contro le forze dell’ordine e il danneggiamento diffuso di numerose vetrine di esercizi pubblici, banche, arredo urbano, monumenti, autovetture private, cagionando danni quantificati in oltre 630mila euro. Nella circostanza rimasero feriti anche alcuni agenti di polizia, di cui uno con prognosi di cento giorni.

Tra i 75 anarchici e antagonisti indagati dalla Digos della questura di Torino, ci sono militanti di Roma, Milano, Livorno, Alessandria e Cuneo. C’è anche il nome di Pasquale Valitutti tra le persone raggiunte questa mattina da misure cautelari: noto come Lello, 77 anni, considerato figura storica dell’anarchismo italiano, è stato arrestato e posto ai domiciliari dai carabinieri del Ros a Roma. Valitutti è accusato di concorso in devastazione, resistenza a pubblico ufficiale e istigazione a delinquere in relazione alle interviste rilasciate nel periodo precedente al corteo. Valitutti era amico di Giuseppe Pinelli e nella vicenda della morte dell’anarchico ferroviere, dopo la strage di piazza Fontana del 1969, fu un testimone dell’inchiesta.


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