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  Cassa integrazione in peggioramento in Piemonte. Nel 2023 è aumentata in 7 province su 8, con un equilibrio solo a Torino dove la cig però era molto elevata. Il 2024 si è aperto in negativo anche a Torino. Lo rilevano i dati presentati da Cgil Piemonte e legati al confronto 2019-2023 e ai primi mesi di quest’anno. Airaudo, il segretario generale Cgil Piemonte: "Il Piemonte si candidi a ospitare altri produttori di auto".

  I dati della Cgil rivelano l’aumento del 48% della cassa integrazione tra il 2019 e il 2023 in sette province su otto. L’aumento non riguarda solo il settore manifatturiero (+624 Alessandria, +232 Cuneo), ma anche quello della logistica, con aumenti esponenziali ad Asti (da 247 ore nel 2019 a 20.720 nel 2023) e nella provincia di Torino (da 43.557 nel 2019 a 634.403 nel 2023).

  Anche nel settore di punta della provincia di Cuneo, l’agroalimentare, la cassa integrazione ordinaria è risultata in forte aumento, con 56.016 ore autorizzate in più. Dai primi dati disponibili per il 2024, per ora gennaio e febbraio, confrontati con i dati dello stesso periodo del 2023, emerge un aumento in tutte le province tranne a Cuneo.

  "La nostra regione scivola nella cassa integrazione. Quando il governo dice che c’è una ripresa occupazionale questa non riguarda il Piemonte, uno dei nuovi sud dell’Europa. Torino aveva una certa stabilità nei primi due mesi dell’anno ma poi è peggiorato tutto: la causa è da ricercare nella crisi dell’automotive ma si ferma anche la logistica", ha sottolineato Airaudo.

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