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Un comparto strategico per l’interesse nazionale, una vertenza che va affrontata con responsabilità e visione d’insieme, per tutelare i lavoratori e difendere il tessuto produttivo. È il messaggio che arriva dal tavolo sugli stabilimenti piemontesi dell’ex Ilva, riunitosi a Novi Ligure alla presenza del direttore generale dell’Ilva in amministrazione straordinaria Francesco Zambon, del presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, del vicepresidente e assessore al Lavoro Elena Chiorino, dell’assessore alla Logistica Enrico Bussalino, del sindaco di Novi Ligure Rocchino Muliere con i rappresentanti sindacali. Un documento sottoscritto da tutti i partecipanti al tavolo sarà trasmesso al governo. Al centro cinque punti chiave: la strategicità dell’asset siderurgico legato a doppio filo al futuro del sito di Taranto, l’unità d’intenti per un approccio nazionale alla crisi, l’apertura a investimenti produttivi finalizzati alla decarbonizzazione del gruppo; la tutela dell’occupazione che deve rispettare precise tempistiche; il ruolo delle politiche attive del lavoro e della formazione.   "La priorità assoluta per la Regione Piemonte sono le persone: i lavoratori, le loro famiglie e l’indotto. È nostro dovere presidiare ogni tavolo utile a tutelare l’occupazione, in piena sinergia con il territorio e con il governo, hanno affermato Cirio, Chiorino e Bussalino.  Il governo, ha detto Zambon, ha confermato la centralità dell’amministrazione straordinaria quale strumento per il rilancio, con un investimento di 200 milioni di euro destinati all’ammodernamento degli impianti e alla messa in sicurezza delle linee produttive 


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