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E’ allarme scabbia all’ospedale di Settimo Torinese, alle porte del capoluogo piemontese, dove un intero reparto è stato posto in quarantena. Il contagio sarebbe partito da una operatrice socio-sanitaria, dalla quale il parassita sarebbe passato a una paziente. Il reparto colpito è il Cavs, nel quale sono ospitati circa ottanta pazienti che dopo il ricovero ospedaliero necessitano di ulteriore assistenza prima di poter tornare a casa. Tutti sono stati sottoposti alla profilassi: una doccia con bagnoschiuma apposito da ripetere più volte. Il personale invece viene trattato con una pomata antiparassitaria in grado di soffocare l’acaro responsabile della scabbia, il Sarcoptes scabiei. Un focolaio di scabbia si era già sviluppato nello stesso reparto dell’ospedale di Settimo nel 2020. Allora erano stati colpiti un paziente e alcuni infermieri e operatori socio-sanitari. "Il nostro ospedale - chiarisce il direttore sanitario Giuseppe Gulino - è pienamente operativo in tutti i reparti. Abbiamo messo in isolamento l’anziana paziente con la scabbia e ci siamo mossi subito per la sanificazione di tutto il reparto, fatto attraverso un lavaggio a fondo con prodotti a base di cloro. A tutti i pazienti del reparto e agli operatori che vi accedono è stato fatta una profilassi preventiva a base di permetrina, l’antiparassitario che si usa in questi casi". "La situazione - sottolinea - è del tutto sotto controllo. Si tratta di una circostanza che può manifestarsi in qualunque comunità chiusa e affollata: un ospedale, ma anche una casa di riposo o una scuola. Il contagio non avviene per via aerea ma solo per contatto, e questo rende più facile il contenimento del focolaio. La malattia è fastidiosa ma non grave. Il parassita provoca delle piccole lesioni alla cute, che trattata con le pomate adatte nel giro di pochi giorni guarisce".  

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