Condividi:
La chiusura per lavori del Traforo del Monte Bianco, prevista fino a dicembre, continua a suscitare preoccupazioni. A intervenire è l’Unione dei Comuni, delle Comunità e degli Enti montani (Uncem), che in una nota chiede maggiore rapidità negli interventi e soluzioni strutturali per evitare disagi prolungati a imprese, cittadini e territori.
«Gli interventi al Bianco devono essere più veloci e non ripetersi con chiusure continue – sottolinea l’Uncem –. Le Alpi non possono diventare una barriera».
Il presidente nazionale Marco Bussone e il consigliere Jean Barocco hanno rimarcato come la questione non riguardi soltanto la Valle d’Aosta, ma l’intero Paese: «Serve un’azione nazionale per rivedere i meccanismi di relazione con la Francia e con l’Europa».
Tra le richieste principali, quella di accelerare la progettazione della seconda canna del Monte Bianco, considerata urgente per garantire la piena funzionalità del collegamento internazionale. «Non possiamo aspettare trent’anni come per la Tav in Val di Susa – afferma l’Uncem –. Bisogna coinvolgere tutti i livelli istituzionali, a partire dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, per dare attuazione concreta al Trattato del Quirinale».
La chiusura simultanea del Piccolo San Bernardo e del Monte Bianco, infatti, sposta gran parte del traffico su Sempione e Frejus, assi già congestionati da lunghe code e con ripercussioni pesanti sui comuni di confine. «Questi territori – conclude l’Uncem – non sono margini, ma aree strategiche che necessitano di politiche nazionali e di una programmazione attenta per il futuro».
Tag: