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Una delle giornate più lunghe forse. Lo sciopero generale, un corteo principale e altri che si ramificano per tutta Torino creando disagio al traffico e attuando una serie di altre azioni di protesta in sostegno di Gaza, della Palestina e della Global Sumud Flotilla. In tutto si parla di una partecipazione tra le 50 e le 75mila persone. E’ quanto si sta verificando a Torino. Partiamo dalla situazione del pomeriggio. Intorno alle 14 un gruppo di manifestanti legati all’area antagonista si è staccata dal corteo principale e si è diretta verso corso Francia. A loro si sono uniti gli attivisti Pro Pal che stamattina hanno tentato – senza successo – di avvicinarsi alle Ogr. I due spezzoni del corteo si sono riuniti in corso Francia all’altezza di Pozzo Strada. Un gruppo ha raggiunto la sede di Leonardo e ha iniziato un fitto lancio di petardi e bottiglie a cui le forze dell’ordine hanno risposto con lacrimogeni. Dopo 50 minuti di disordini, con fitto lancio di lacrimogeni e i manifestanti che hanno risposto con pietre e bottiglie e hanno scardinato il cancello del parcheggio, il corteo antagonista si è diretto verso Collegno. Tra i feriti una ragazza che dice di essere stata colpita in testa da un lacrimogeno. L’atra parte del corteo intanto ha raggiunto Palazzo del Lavoro in corso Unità d’Italia.
Una giornata lunghissima dunque come abbiamo detto, iniziata con un presidio dei Cobas davanti alla sede di Amazon a Brandizzo. Il picchetto ha bloccato il transito dei corrieri. La mattinata di tensione è proseguita attorno alle Ogr dove all’interno erano presenti tra gli altri Ursula von der Leyen e Jeff Bezos: i manifestanti hanno provato a forzare il blocco della polizia ma senza riuscirci. Hanno così fatto partire un lancio di fumogeni e oggetti, provando a scavalcare le barriere metalliche posizionate dai poliziotti. Gli agenti anche in questo caso hanno risposto con i lacrimogeni.
Al corteo principale era presente anche un ingente spezzone della Cgil: “Il Piemonte dilaga un’umanità nei cortei e dice no alle guerre, alla strage in Palestina, afferma la solidarietà alla Flotilla”, dice il segretario regionale Giorgio Airaudo, che parla di “100mila in piazza a Torino e decine di migliaia in tutte le piazze piemontesi” e lancia l’appello: “Liberate gli equipaggi della Flotilla, il governo italiano riconosca la Palestina. Alle provocazioni e agli insulti di Meloni e Salvini noi rispondiamo con un grande ‘pace’”. Le manifestazioni intanto continuano in vari punti della città. La parola d’ordine è imprevedibilità. Un altro corteo è partito dopo le 18 da piazza Castello per una serata di proteste ancora tutta da scrivere.