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È ufficialmente iniziato l’iter per il riconoscimento del Consorzio del Nizza Docg, un passaggio considerato cruciale per il futuro della denominazione. L’esito della procedura, che sancirebbe una maggiore autonomia nella tutela e promozione del Nizza Docg, è atteso per il 2026. Oggi, infatti, la gestione è divisa tra il Consorzio della Barbera d’Asti e dei Vini del Monferrato e l’Associazione produttori del Nizza.

La decisione di avviare questo percorso è stata presa all’unanimità dai produttori, con l’intento di rafforzare ulteriormente il prestigio e l’autorevolezza di una Docg relativamente giovane, ma già affermata in Italia e all’estero.

Nata nel 2002, l’Associazione produttori del Nizza conta attualmente 95 membri, impegnati a custodire e valorizzare i vini provenienti dai 18 comuni che circondano Nizza Monferrato. In poco più di vent’anni, il Nizza Docg è diventato un punto di riferimento enologico, con una produzione in crescita costante: nel 2024 sono state superate quota un milione di bottiglie vendute, con un incremento del 5% rispetto all’anno precedente, un export pari al 55% e una distribuzione in oltre 40 mercati internazionali.

«Questo è un momento storico per tutti noi – ha commentato Stefano Chiarlo, presidente dell’Associazione produttori del Nizza –. Siamo passati da un piccolo gruppo di pionieri a una realtà che raccoglie quasi cento produttori. Abbiamo costruito un’identità solida, condividendo visione e sacrifici, e la nascita del Consorzio rappresenta il naturale passo successivo per crescere ancora e assumerci nuove responsabilità».

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