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Resistenza aggravata a pubblico ufficiale, violenza privata aggravata e danneggiamento. Per questi motivi la polizia di Torino, coordinata dalla Procura del capoluogo piemontese, ha eseguito dieci misure cautelari nei confronti di altrettanti indagati. Si tratta di obblighi di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria e di obblighi di dimora con il divieto di uscire di casa dalle 19.30 alle 7.30. Sono state inoltre eseguite 13 perquisizioni domiciliari, delegate dalla locale Procura della Repubblica, nei confronti di persone denunciate a vario titolo per i reati di blocco stradale e ferroviario, danneggiamento, interruzione di pubblico servizio e violazione di domicilio nel corso delle recenti manifestazioni pro Palestina avvenute a Torino il 22 e 25 settembre e il 2 ottobre scorsi, alcune persone sono state anche identificate durante la manifestazione nazionale di Roma dello scorso 4 ottobre. Alcuni dei perquisiti risultano anche tra i destinatari delle misure cautelari. Le misure emesse dalla Procura, eseguite dalla Digos, riguardano invece episodi di disordini avvenuti tra il 2023 e il 2024 durante varie manifestazioni di protesta in città. Tra queste, i cortei non autorizzati del 2 e 3 ottobre 2023 in occasione del Festival delle Regioni, le tensioni durante la manifestazione studentesca del 17 novembre contro la riforma del ministro Valditara, gli scontri al campus universitario Einaudi il 5 dicembre contro un volantinaggio organizzato dal Fuan, la protesta pro Palestina davanti alla sede Rai il 13 febbraio 2024 e il corteo del 29 aprile scorso, organizzato in concomitanza con il G7 Clima, Energia e Ambiente a Venaria Reale (Torino). Nel corso di questi episodi, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, vari operatori di polizia e carabinieri erano rimasti feriti, mentre alcuni mezzi di servizio e attività commerciali avevano subito danneggiamenti.

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