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Più di 30 mila i contratti programmati dalle imprese piemontesi per ottobre 2025. 30270 nello specifico, 77.600 se si considera l’intero trimestre ottobre-dicembre 2025. Il trend appare negativo sia a livello mensile con -2.290 entrate rispetto a ottobre 2024, per una variazione tendenziale del -7,0%, sia su base trimestrale con -6.950 assunzioni rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorsi.

A raccontare questo scenario non troppo rassicurante è il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che elabora le previsioni occupazionali per il mese di ottobre in base alle interviste effettuate su un campione di imprese nel periodo 1-16 settembre 2025.
Le opportunità di lavoro in Piemonte a ottobre costituiscono il 21,8% del totale delle 139.000 assunzioni previste nel Nord Ovest. Il 58,4% delle assunzioni programmate in Piemonte per il mese di ottobre riguarda imprese di micro e piccola dimensione, il 18,1% realtà di medie dimensioni e il 23,5% grandi aziende.

Il 79% delle entrate programmate dalle aziende piemontesi riguarderà personale dipendente, il 14% lavoratori somministrati, il 2,5% collaboratori e il 4,5% altri lavoratori non alle dipendenze. A livello di settori, sono i servizi a formare la fetta più consistente della domanda di lavoro con 20.440 entrate, il 67,5% del totale. L’industria prevede invece 8.750 entrate. Particolarmente forte il settore del turismo, quindi servizi di alloggio e ristorazione, o prettamente turistici, con 4.830 ingressi, seguito dal commercio, e dai servizi alle persone  All’interno del comparto industriale si distinguono le costruzioni con una quota pari all’8,6%. Per quanto riguarda l’età Poco più di un’assunzione su tre interesserà giovani con meno di 30 anni.

Nel 22% dei casi le imprese prevedono di assumere personale immigrato, dato in linea con quello medio italiano. E poi ancora una questione che attanaglia il mondo del lavoro già da diverso tempo, ovvero la difficoltà di reperimento di alcune figure lavorative.
Nello specifico non si trovano operai specializzati e conduttori di impianti e macchine, tra i dirigenti, le professioni con elevata specializzazione e i tecnici.

All’interno del primo gruppo la differenza tra domanda e offerta risulta particolarmente elevata per fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica e meccanici artigianali, montatori, riparatori, mentre nel secondo appare particolarmente gravosa la ricerca di tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni e di tecnici della salute (60,3%).

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