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Torino può "essere la città dove uomo e macchina convivono in un prodotto industriale di eccellenza" e quindi essere "progetto pilota per l’Italia e la nuova industria". Sono le parole di Marco Gay presidente dell’Unione industriali di Torino in occasione dell’Assemblea annuale 2025 a Torino. L’incontro è stato anche un’occasione per lanciare due proposte: "Vogliamo essere centro sperimentale per il volo dei droni in ambito civile, per il trasporto prima di merci e poi di persone. Ancora", ha affermato Gay, "vogliamo essere centro sperimentale per la medicina del futuro legata a spazio e alla ricerca applicata". L’appuntamento di via Vela ha riunito 800 tra imprenditori e manager torinesi. Si è parlato anche di automotive, Gay ha ribadito la necessità di recuperare "il sacrosanto principio della neutralità tecnologica", cercando di "dare vita a una nuova industria torinese della mobilità" che comprenda auto, microcar, droni e soft mobility. "In dieci anni le aziende di Torino sopra i 5 milioni di fatturato sono cresciute del 37% e i dipendenti del 24% - ha spiegato il presidente - è come se ogni anno nascesse un nuovo piccolo isolato industriale, con 62 mila persone in più che sono entrate in azienda tra il 2014 e il 2023". Inoltre, le immobilizzazioni, ossia gli impianti, i robot, i software "sono cresciuti del 57%: stiamo parlando di miliardi di euro di tecnologia nuova che pulsa intorno alla città". A ciò si aggiunga che Torino è anche la terza città europea per investimenti in robotica. "È il segnale che nessuno sta ’divorando’ il presente, ma stiamo investendo sul domani" ha garantito Gay. Ciò è tanto più vero guardando di qui al 2030, quando l’83% della crescita della domanda mondiale sarà assorbita da soli sette settori: aerospazio e difesa, robotica, chip, tecnologie energetiche, medicina, nanomateriali e alimentazione. Infine uno sguardo al futuro: "Al nostro Paese serve una politica industriale con una visione almeno triennale, perché noi imprenditori i nostri piani industriali li facciamo così: non valgono solo per due mesi o un anno. "Noi abbiamo la responsabilità di proporre, è il nostro compito: ma le scelte sono della politica, delle istituzioni locali, regionali, nazionali" ha concluso Gay.

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