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La procura di Torino ha chiesto l’archiviazione del fascicolo sul caso di Mara Favro, la 51enne residente in Valle di Susa scomparsa nella notte fra il 7 e l’8 marzo del 2024 e ritrovata senza vita lo scorso marzo al fondo di un dirupo. Dal quinto piano del Palazzo di giustizia è stata inoltrata una comunicazione (ma non il provvedimento) ai familiari della donna, che sono costituiti come ’persone offese’ con l’avvocato Roberto Saraniti. Al momento non si è appreso se si tratta di una archiviazione parziale o totale. Lo scorso giugno l’esame medico legale sui resti di Mara non avevano prodotto una svolta nelle indagini. Sulle poche ossa disponibili erano stati segni di numerose fratture gravissime, ma i medici, nel parlare di "traumatismo da precipitazione", avevano sottolineato di non poter stabilire se la morte della donna, che era scivolata per una sessantina di metri, fosse legata a un incidente, a una spinta, a un gesto volontario. Mara lavorava in una pizzeria di Chiomonte e nel fascicolo erano stati iscritti i nomi del titolare del locale, Vincenzo Milione detto Luca, e di un altro dipendente. Entrambi si sono sempre detti estranei alla scomparsa e alla morte di Mara. "Credevamo molto nell’archiviazione", ha commentato l’avvocato Luca Calabrò, che assiste il commerciante, mentre l’avvocato Elena Piccatti, ha sottolineato che "di elementi a nostro carico non ne sono mai emersi".
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