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Da direttore generale ad amministratore delegato, Damien Comolli è il volto del rilancio bianconero. "Porta con sé una competenza internazionale straordinaria", ha dichiarato il presidente Gianluca Ferrero nella cornice familiare dell’Allianz Stadium. Comolli, visibilmente emozionato, ha ringraziato John Elkann per la fiducia: "Gestire questa società è un privilegio e un onore. Mi approccio al ruolo con ambizione e umiltà", le sue parole. La Juve non è più protagonista come un tempo, né in Italia né in Europa. Comolli lo sa e non si nasconde: "Vincere è la mia ossessione. Deve esserlo per chi lavora in un club come questo. Ogni giorno penso a come arrivare alla vittoria". Parole importanti, di sprono, che tracciano la rotta di una nuova era. l nuovo corso tecnico, dopo l’esonero di Igor Tudor, è stato affidato a Luciano Spalletti, che finora ha raccolto una vittoria, un pareggio e uno 0-0 nel derby nelle prime tre uscite. Comolli lo difende: "Siamo felici di averlo con noi. È creativo, coraggioso e audace. La scelta di Koopmeiners in difesa lo dimostra". La fiducia nella rosa è totale: "Abbiamo un gruppo giovane, con qualche elemento esperto. L’unica cosa che conta è vincere la prossima partita". Sul fronte mercato, Comolli ha voluto chiarire alcune questioni: "Con Vlahovic parleremo di futuro solo a fine stagione". La visione di Comolli va oltre il campo. "Abbiamo uno stadio eccezionale in una città eccezionale. Vogliamo almeno dieci concerti all’anno durante l’off season, oltre a rugby e altri eventi. Lo Stadium deve diventare un centro di ricavi diversificati". Un modello da seguire, secondo l’ad: "Se gli altri club non si adeguano, il calcio italiano non sarà più competitivo". Novità anche nel consiglio d’amministrazione, con l’ingresso di Francesco Garino di Tether. "Sono felice di collaborare con lui. Siamo aperti al dialogo per ogni idea o suggerimento", ha concluso Comolli che ha sposato appieno e con convinzione la causa bianconera