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Una settantina di studenti si è ritrovata questo pomeriggio davanti alla prefettura di Torino, in piazza Castello, per esprimere solidarietà al diciottenne fermato in seguito ai disordini scoppiati durante la manifestazione studentesca di venerdì.

Durante il presidio, il giovane ha preso la parola raccontando quanto accaduto: «Domenica mattina la polizia mi ha svegliato, portato via e informato che il giorno successivo si sarebbe tenuto il processo per i fatti del corteo, senza che potessi nemmeno preparare una difesa. Grazie al sostegno ricevuto sono riuscito ad affrontare tutto con il sorriso». In mattinata il giudice ha convalidato l’arresto, imponendogli come misura cautelare l’obbligo di firma.

Il ragazzo ha poi ribadito l’importanza della mobilitazione degli studenti: «La solidarietà non resta solo nei comunicati, ma si vede concretamente. È stata una lezione per chi pensa di poter agire senza conseguenze: gli studenti reagiscono».

Ha infine annunciato che la protesta proseguirà: «Continueremo a occupare le stazioni e a lottare. Non ci faremo intimidire da tentativi di punizione o repressione. Colpiscono uno studente per educarne cento, e invece ne trovano duecento pronti a scendere in piazza».

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