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Dopo l’ennesimo pareggio consecutivo, sabato al “Franchi” contro la Fiorentina, la Juventus si trova a un bivio. Il -7 dalla vetta della Serie A pesa quanto i -7 gradi previsti a Bodo, dove martedì sera i bianconeri affronteranno il Glimt nel quinto turno di Champions League. Una trasferta che arriva in un momento delicato, con la squadra in cerca di identità e risultati. Tra gelo e incertezze: l’insidiosa trasferta norvegese. Il viaggio verso il Circolo Polare Artico non sarà una passeggiata. Il clima rigido e il campo in erba sintetica sono tra l’altro ostacoli non trascurabili per una squadra che fatica a trovare continuità. Il pareggio di Firenze ha confermato che l’effetto Spalletti, al momento, si è affievolito. Il tecnico toscano è chiamato a scuotere l’ambiente, cercando di alleggerire la pressione interna e preparare i suoi a un match che potrebbe decidere il destino europeo della Vecchia Signora. Con un calendario fitto e una squadra in affanno, è tempo di rivoluzionare l’undici titolare. Alla vigilia della sfida in Norvegia, Spalletti valuta un cambio di modulo: possibile il passaggio al 4-3-3, ma resta viva anche l’ipotesi di confermare la difesa a tre. In attacco, Dusan Vlahovic potrebbe partire dalla panchina dopo aver stretto i denti nelle ultime uscite. Jonathan David scalpita per una maglia da titolare: il canadese non segna dalla prima giornata e vede nella Champions l’occasione per interrompere il digiuno. Ancora più lunga l’astinenza di Openda, a secco da mesi:  potrebbe subentrare a gara in corso per dare peso e freschezza al reparto offensivo. Tra le ipotesi quella di rilanciare Conceiçao dal primo minuto, con Edon Zhegrova pronto a subentrare nella ripresa. L’obiettivo è chiaro: ritrovare la via del gol e dare una scossa a una squadra che sembra aver smarrito la bussola. La Juventus ha bisogno di ritrovare se stessa. E per farlo, spesso serve coraggio. E magari qualche volto nuovo. Oggi Gatti non ha preso parte alla rifinitura causa influenza. 

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