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Chiudono i banchi del mercato a Torino: solo nell’ultima settimana sono stati 10 gli ambulanti a cessare le attività. A livello nazionale, negli ultimi 5 anni, sono passati da 190 mila a 160 mila, per un calo del 15%. A dirlo è il sindacato di categoria GOIA - Fenapi, che in un sit-in in piazza Palazzo di Città ha criticato la gestione del comune del sindaco Stefano Lo Russo e dell’assessore al commercio Paolo Chiavarino.
"La crisi è in tutto il paese ma in questa città è accentuata: manca lavoro, si vede che la gente conta le monete nel borsellino. All’amministrazione chiediamo un po’ più di coraggio." ha spiegato Giancarlo Nardozzi, presidente dell’associazione GOIA. Sull’asfalto decine di "teste" cadute a terra, a simboleggiare le attività che non ce l’hanno fatta e hanno dovuto chiudere, colpite dalla crisi del settore e dalle difficoltà: "Queste teste rappresentano le tante teste cadute dei colleghi che hanno chiuso, e altrettante ne cadranno nei prossimi mesi".
I motivi della crisi del settore sono molteplici: alla crisi economica si aggiungono le abitudini che cambiano, con i giovani che non frequentano più i mercati, e la sicurezza: "Già non vengono i clienti per la crisi o il cambio generazionale, in più hanno paura a venirci e il problema diventa più grave. Poi l’igiene, l’abusivismo, i lavori che non sono controllati".
Tra le critiche, infatti, anche la cattiva gestione dei cantieri PNRR, aperti in molti mercati della città. "Porto l’esempio di piazza Benefica, di piazza Guala: continuano a ritardare, a spostarci, alcuni mercati sono stati consegnati ma hanno qualcosa che non funziona. Intanto noi continuiamo a rimanere in un angolo e a perdere lavoro. Ogni spostamento per un ambulante è un danno non indifferente".