Condividi:


“La tua auto è stata coinvolta in un furto di gioielli. Dobbiamo verificare l’oro che avete". Con queste parole è iniziata la telefonata a casa di un uomo di 77 anni a Valprato Soana, nel Canavese. A parlare dall’altra parte della cornetta due uomini finti carabinieri che hanno tentato di mettere a segno una truffa per rubare alcuni gioielli custoditi a casa del 77enne.

Durante la telefonata i due ha raccontato all’anziano che la sua auto fosse sotto indagine perché coinvolta in un caso di furto di gioielli e per le "indagini", fosse necessario che l’uomo raccogliesse e consegnasse tutto l’oro che aveva in casa, così da poterlo confrontare con quello che era stato rubato. L’uomo si è immediatamente insospettito capendo che ci fosse qualcosa che non andava nel racconto, ed è riuscito a sventare un tentativo di truffa ad opera di due uomini residenti nel napoletano, molto probabilmente con l’aiuto di altri complici.

La sorella insieme all’aiuto della nipote dell’uomo ha infatti avvertito avvertito i carabinieri - quelli veri – della stazione di ronco canavese, preoccupata anche per la condizione di agitazione del fratello. Le forze dell’ordine si sono appostate in quello che doveva essere il luogo della consegna: ovvero una piazzetta di Valprato Soana a pochi passi dall’abitazione della famiglia coinvolta. Quando i due malviventi si sono presentati - un 29enne e un 32enne, residenti in provincia di Napoli -, arrivati sul punto di prendere in consegna, per mezzo della nipote, la busta con tutto l’oro di famiglia, è scattato l’arresto da parte dei carabinieri con l’accusa di tentata truffa aggravata in concorso. I due sono stati poi portati nel carcere di Ivrea.

Tutti gli articoli