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ll Nord Ovest, inteso come macroregione Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, "si conferma un polo economico strategico". Ha generato un Pil di quasi 225 miliardi di euro nel 2024, contribuendo al 10,3% del dato nazionale con una crescita del 2,7% rispetto all’anno precedente. C’è poi un mercato del lavoro con 2,5 milioni di occupati, in aumento del 2,2% rispetto al 2023. E, nonostante una contrazione nel numero di imprese registrate (-0,6%), l’area mantiene un ruolo chiave nell’interscambio con l’estero, generando oltre 69 miliardi di euro di export (l’11,1% del totale nazionale), sebbene con una flessione di oltre 7 punti sul 2023.
Sono alcuni dei dati della relazione ’Le cifre chiave del Piemonte 2025’ di Unioncamere Piemonte. In questo quadro la nostra regione segnala un miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro, con un incremento del 3% di occupati, il 55,3% uomini e il 44,7% donne, con un tasso occupazione passato dal 67,1 al 69%. In parallelo, le persone in cerca di occupazione sono scese di 12 mila unità, con un tasso di disoccupazione che si mantiene su livelli inferiori rispetto alla media nazionale.
Inoltre nel 2024, l’economia piemontese ha mostrato una performance migliore rispetto alla media nazionale, con una crescita del Pil del 2,9% che ha portato il valore della ricchezza prodotta a quasi 161 miliardi di euro, il 7,1% del totale nazionale. Un dato che vede una flessione del settore industriale ma sostenuto da agricoltura, edilizia e servizi e dalla domanda interna. Lo studio fa poi un focus sull’adozione dell’intelligenza artificiale, ancora limitata nel comparto manifatturiero piemontese, con solo il 9% delle imprese che la utilizza e un ulteriore 8% che prevede di farlo nei prossimi dodici mesi. Principale ostacolo all’adozione (61%) è la mancanza di conoscenza su come introdurla nei processi aziendali. 

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