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In occasione delle celebrazioni del Primo Maggio in piazza Solferino, il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, ha ribadito con forza l’importanza del lavoro e il ruolo fondamentale dell’immigrazione nella costruzione dell’identità cittadina.
"Torino ha plasmato la propria anima nel lavoro", ha dichiarato il sindaco, sottolineando come la città sia nata e cresciuta grazie all’impegno nelle fabbriche, all’inventiva dei laboratori e alla solidità del settore dei servizi. Tuttavia, ha precisato Lo Russo, tutto ciò non sarebbe stato possibile senza il contributo fondamentale delle migrazioni interne ed esterne.
Rievocando la storia della propria famiglia, il sindaco ha ricordato i suoi nonni, giunti a Torino dal Sud Italia in cerca di un futuro migliore, in una città che stava rinascendo dopo i drammi della guerra. Come loro, tanti altri hanno partecipato alla ricostruzione e allo sviluppo della città.
"Torino ha saputo accogliere persone provenienti da ogni angolo d’Italia e del mondo", ha aggiunto, evidenziando come l’integrazione sia stata una delle chiavi del successo cittadino. L’immigrazione, ha affermato con decisione, non rappresenta un pericolo, bensì una risorsa vitale: senza di essa, Torino non sarebbe quella che conosciamo oggi.
Nel suo intervento, Lo Russo ha anche toccato il tema della sicurezza, definendola non un semplice costo da sostenere, ma un diritto essenziale e un vero e proprio investimento per il domani. Ha quindi lanciato un appello per una nuova alleanza tra istituzioni, mondo del lavoro, forze sociali e politiche: un patto comune fondato sulla responsabilità condivisa.
"Se davvero crediamo che il lavoro rappresenti dignità", ha concluso il sindaco, "allora non può trasformarsi in un luogo di pericolo, precarietà e isolamento".