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Sono in leggera crescita i consumi a Torino con una spesa media mensile che si attesta a 2.609 euro. Sebbene si tratti del valore più elevato registrato negli ultimi dieci anni (al lordo dell’inflazione), la crescita dell’ultimo anno è stata moderata (+0,5% rispetto al 2023; +12 euro). Sono più che raddoppiate le famiglie ’deboli’, diminuiscono quelle di fascia agiata. Emerge dall’Osservatorio sulle spese delle famiglie torinesi, l’indagine della Camera di commercio di Torino che monitora i consumi e le abitudini di acquisto di 240 nuclei residenti a Torino.
A frenare i consumi delle famiglie torinesi, sono state le spese alimentari che, dopo un 2023 di forte recupero, tornano ai livelli del 2022, attestandosi a 407 euro (-2,9%, -12 euro). In particolare sono in calo carni e salumi (il 20,3%; -3 euro), latte e formaggi (il 13,2%; -3 euro), pesce (il 5,5%; -2 euro) e bevande (il 6,6%; -2 euro). Diminuiscono i cibi pronti da asporto o a domicilio (il 5,2%). A crescere sono, invece, soprattutto le spese per viaggi e vacanze (116 euro medi mensili, il valore più elevato dal 2015) e per i pasti fuori casa. Tra le vacanze l’aumento riguarda soprattutto le ’gite fuori porta’ alle quali spesso non rinunciano neppure le famiglie più deboli. Si spende anche per visite mediche, abbonamenti a palestre e piscine, biglietti di ingresso per cinema, teatro, spettacoli e sport. Crollano le spese in vestiario e calzature ed è in calo quella per giornali e libri non scolastici.
Nel 2024 - rileva l’Osservatorio - si assiste a un generale peggioramento: in un anno sono più che raddoppiate le famiglie in fascia di "debolezza", passate dal 12,9% al 29,2%; si ridimensiona la classe "autosufficienza" (dal 29,6% al 18,8%). Stabili le famiglie in condizione economica "media", ma in calo quelle "agiate" (dal 21,7% al 14,5%). In particolare, difficoltà si trovano le persone sole: il 66% si colloca nella fascia di debolezza; quasi 9 persone sole su 10 nel 2024 vivono in una condizione economica sotto la media.

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