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Durante la riunione odierna della Commissione Ambiente del Consiglio regionale, è emersa la necessità di adottare un approccio prudente riguardo al 5G. La testimonianza di Luisa Memore, medico dell’International Society of Doctors for the Environment (Isde), ha posto l’accento sulle preoccupazioni legate all’aumento dei limiti di esposizione ai campi elettromagnetici, entrati in vigore lo scorso 30 aprile 2024 tramite decreto ministeriale.

Memore ha evidenziato come, ad oggi, manchino studi medico-scientifici a lungo termine sugli effetti delle tecnologie 5G, sottolineando quindi l’importanza di procedere con cautela. L’esposizione continua e non adeguatamente regolamentata a campi elettromagnetici ad alta frequenza, come quelli prodotti dai dispositivi mobili 5G, potrebbe infatti comportare gravi rischi per la salute umana. Tra questi, la possibile insorgenza di tumori e malattie croniche, alterazioni del sistema nervoso, effetti negativi sullo sviluppo fetale, problemi cardiaci e disturbi della salute mentale.

Inoltre, le onde elettromagnetiche avrebbero conseguenze anche sull’ecosistema, influenzando la vita degli insetti impollinatori e interferendo con la precisione delle previsioni meteorologiche, comprese le comunicazioni di allerta.

All’audizione hanno partecipato diversi consiglieri regionali — Alberto Unia (M5s), Alice Ravinale (Avs), Gianna Gancia (Lega), Mauro Fava (Fi) e Simona Paonessa (Pd) — che hanno condiviso le preoccupazioni sull’impatto sociale, sanitario e ambientale derivante dall’uso indiscriminato delle onde elettromagnetiche, con particolare attenzione alla tutela dei più giovani.

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