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Il 2024 è stato un anno particolarmente ricco di precipitazioni. Il più ricco degli ultimi 50 anni. Lo rende noto Arpa. Andando indietro nel tempo lo si può paragonare solo ad annate storiche come il 1977 o il 1960 e, più recentemente, al 2002 o al 2014. A marzo 2024 sono caduti 280 mm medi, cioè quasi 5 volte il valore “climatico”, che lo fanno diventare il marzo più piovoso degli ultimi 70 anni. Le precipitazioni osservate nel corso dell’anno, sulla parte del bacino del fiume Po chiuso a valle della confluenza con il Ticino, sono state di circa 1508 mm. Non sono risultate abbastanza uniformemente distribuite sulla regione, anche se nei bacini montani occidentali e in quelli meridioni di Bormida e Orba, il surplus è stato di oltre il 50%. Per quanto riguarda la neve: l’inverno 2023-2024 è continuato sulla linea di quelli precedenti con precipitazioni nevose scarse e limitate alle zone più in quota e conseguenti spessori di neve al suolo inferiori alla media se non molto vicini ai livelli minimi. Nonostante questo, dopo le abbondanti precipitazioni nevose arrivate per buona parte della primavera 2024, i valori si sono riportati in media sui settori occidentali e meridionali, mentre sui settori settentrionali hanno anche superato notevolmente i valori storici di riferimento. In termini di siccità meteorologica, il 2024 non ha sostanzialmente mai sofferto di condizioni di scarsità d’acqua. Se si esclude il mese di gennaio dove qualche bacino meridionale ha mostrato segni di siccità moderata sul medio e lungo periodo, le precipitazioni abbondanti di fine inverno e inizio primavera hanno portato la situazione complessiva a livello di piovosità severa o estrema su tutta la regione e per tutte le scale temporali su cui vengono calcolati i principali indicatori della siccità. Nel complesso si è trattato di una annata da record per le piogge, dove il fenomeno della siccità è stato assente in tutte le sue forme.

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