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Dopo la rivolta che ha coinvolto cinque detenuti, la scorsa settimana, in carcere a Ivrea (Torino), il Movimento Forense Torino con il dipartimento carcere Movimento Forense, l’associazione Nessuno Tocchi Caino e l’associazione Adelaide Aglietta, hanno effettuato una visita all’interno dell’istituto. "La situazione riscontrata, sebbene non tra le più gravi nel panorama penitenziario nazionale, evidenzia comunque criticità significative", spiegano dal dipartimento. "A fronte di una capienza effettiva di circa 175 posti, la struttura ospita oggi circa 273 detenuti, con un evidente sovraffollamento.
Le celle, occupate da due persone, sono prive di acqua calda. La carenza di personale, sia amministrativo che di polizia penitenziaria, pur non essendo tra le peggiori in Italia, influisce sull’organizzazione e sull’effettiva fruibilità delle attività trattamentali e rieducative". Secondo il dipartimento carceri del Movimento Forense, tra le criticità più evidenti, la presenza, nello stesso istituto, di soggetti condannati a pene brevi e di detenuti con pene più lunghe, "circostanza che di fatto vanifica la distinzione tra casa circondariale e casa di reclusione". Da qui la necessità di un "intervento urgente da parte delle istituzioni centrali".