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I carabinieri del comando provinciale di Cuneo hanno portato a termine una vasta operazione contro una rete criminale responsabile di numerosi furti in appartamento. Il gruppo, composto da tredici persone appartenenti alla comunità sinti, è accusato di aver messo a segno almeno ventuno colpi e tentato altri sette, per un totale di ventotto episodi registrati in diverse province del Nord Italia, tra cui Cuneo, Asti, Verona e Vicenza.

Le indagini, iniziate nel settembre del 2024, hanno rivelato un’organizzazione ben strutturata, in grado di agire con estrema precisione e con il supporto di attrezzature sofisticate. I criminali, infatti, camuffavano la propria identità, eludevano i sistemi di sicurezza e forzavano ingressi e casseforti. I furti venivano pianificati con cadenza settimanale, prendendo di mira abitazioni isolate e puntando principalmente a contanti, gioielli, armi e oggetti di pregio.

L’operazione ha visto l’impiego di numerosi reparti specializzati, tra cui le unità SOS, i Carabinieri Forestali, i cinofili e un elicottero del primo Elinucleo di Volpiano. I controlli si sono concentrati soprattutto nelle province di Asti e Verona, con perquisizioni in officine meccaniche e abitazioni sospette.

Il bottino recuperato è notevole: due veicoli Skoda Yeti con targhe false e scomparti nascosti per la refurtiva, 130.000 euro in contanti, tre orologi Rolex, 24 cellulari, diversi gioielli, abbigliamento firmato, strumenti per la contraffazione e un arsenale composto da tre pistole, una rivoltella e dieci proiettili.

I fermati, dopo le procedure di rito, sono stati condotti nei penitenziari di Cuneo, Alessandria, Asti, Vercelli e Torino. Le autorità stanno ora vagliando le rispettive posizioni e proseguono le indagini per identificare altri eventuali complici e stabilire con certezza la provenienza degli oggetti rubati.

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