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In America si è vista la prima Juventus della nuova era bianconera. Un esordio con botto nel Mondiale per Club con un roboante 5-0 contro l’Al-Ain, ma più del risultato, a colpire è stato l’approccio positivo alla gara, la voglia di far bene e la determinazione . Dopo una stagione turbolenta, fatta di alti e bassi, la squadra di Igor Tudor sembra aver finalmente trovato un punto di partenza solido: la sicurezza nei propri mezzi e un’identità che, seppur in costruzione, sembra essere già in parte assimilata. Tutti vogliono fare bene accomunati dallo spirito di gruppo, motivato e più libero di testa. Un esempio? L’abbraccio tra Tudor e Perin, è diventato il simbolo di una squadra che ha ritrovato fiducia e serenità. E’ finito il campionato ed è stata lasciata alle spalle l’ossessione di centrare il quarto posto. Adesso si gioca per il risultato ma anche per divertirsi e divertire. Un passo alla volta...Intanto sul mercato ci sono alcune incognite da risolvere. Il futuro di Conceição è in bilico: il suo riscatto potrebbe essere complicato per motivi economici, la Juventus starebbe valutando Mikey Moore del Tottenham come possibile erede. Intanto, Randal Kolo Muani ha lanciato segnali chiari: vuole restare in bianconero e la dirigenza è al lavoro per prolungare il prestito con il PSG. E poi c’è il futuro di Dusan Vlahovic a tenere banco perché non arrivano segnali e passi in avanti sul rinnovo del contratto in scadenza nel 2026. Il nuovo dg Dg Comolli potrebbe aprire a un eventuale prolungamento dell’accordo, a cifre però quasi dimezzate rispetto ai 12 milioni netti che Vlahovic andrà a percepire nella prossima stagione. La Juve non andrebbe oltre i 6 milioni di euro più bonus, proposta non gradita al bomber che avrebbe rifiutato le offerte di Galatasaray e Fenerbahce, oltre alle proposte provenienti dall’Arabia Saudita. Sul classe 2000 c’è anche il  Milan di Allegri, ma è una situazione tutta in divenire. Intanto si lavora, sul campo e sul mercato 

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