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Sono riprese questa mattina, su impulso della Prefettura di Cuneo, le operazioni di ricerca di Nicola Ivaldo, il medico 66enne originario di Albenga scomparso sul Monviso tra il 15 e il 16 settembre dello scorso anno. L’intervento, pianificato nei giorni scorsi, è stato attivato attraverso un coordinamento interforze che coinvolge Soccorso Alpino e Speleologico, Guardia di Finanza e Vigili del Fuoco.

Le attività si concentrano in quota, tra sentieri e zone particolarmente impervie del massiccio, con l’ausilio di droni e di squadre specializzate a terra, esperte in operazioni complesse in ambiente montano. Le ricerche, che continueranno anche nella giornata di domani e di giovedì, puntano a individuare eventuali tracce dell’escursionista, nella speranza di dare finalmente una risposta ai familiari e fare chiarezza sulla sua scomparsa.

Nicola Ivaldo era un escursionista esperto. Il 14 settembre del 2023 si era incamminato da solo verso il vallone di Vallanta, sopra Pontechianale, senza più fare ritorno. L’ultimo segnale del suo cellulare era stato agganciato nei pressi della vetta del Monviso, mentre la sua vettura era stata rinvenuta nei pressi della diga di Pontechianale. Le prime ricerche erano partite il 16 settembre, quando il medico non si era presentato al lavoro. Tuttavia, le operazioni furono bruscamente rallentate da un’improvvisa nevicata che rese impossibili le attività in quota. Anche i successivi sorvoli in elicottero non avevano permesso di individuare alcun elemento utile, e il piano di ricerca era stato sospeso nel mese di ottobre.

A quasi un anno dalla scomparsa, l’attenzione si riaccende sul Monviso, nel tentativo di sciogliere il mistero che da mesi avvolge la sorte del medico ligure.










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