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Crescita, innovazione e successo formativo. Si basano su questi tre pilastri i tre progetti ideati dalla Fondazione CRT a Torino e dedicati alla scuola. La presentazione è avvenuta alla presenza del ministro dell’Istruzione Valditara in visita a Torino. Uno dei tre progetti, il Diderot, ha una novità: si apre per la prima volta anche a scuole dell’infanzia e Cpia, Centri Provinciali per l’Istruzione degli adulti. Questo progetto si amplia a 27 linee didattiche, il click day è previsto per il 15 ottobre, quando i docenti potranno iscrivere le classi ai vari percorsi didattici. L’edizione 2025/2026 di Diderot è stata presentata con altre due iniziative. La prima è il nuovo bando di ’Insieme per il successo formativo Fftt 4+2’ dedicato agli istituti tecnici e professionali per rafforzare i legami tra scuola, formazione e lavoro, valorizzando competenze e innovazione didattica. Per partecipare è necessario aderire al bando disponibile sul sito di Fondazione CRT e dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte. Il bando scade il 31 ottobre. E si rinnova, crescendo, anche ’Il mio posto nel mondo’ che è già partito dedicato a bambini e ragazzi in condizioni di fragilità socioeconomica e che rende più accessibili centri estivi e doposcuola e amplia le opportunità culturali ed educative per chi non avrebbe la possibilità di accedervi. "La fondazione Crt da sempre in prima linea nella valorizzazione e formazione del capitale umano - sottolinea la presidente Anna Maria Poggi - rinnova e rafforza il proprio impegno per il mondo della scuola accompagnando studenti e docenti dall’innovazione didattica al sostegno nelle fragilità, fino al legame con il mondo del lavoro consapevoli che solo facendo sistema possiamo offrire ai giovani percorsi formativi efficaci e coerenti con le esigenze professionali del futuro". "Il progetto di Fondazione CRT va in linea con la politica del ministero di valorizzare i talenti e il collegamento tra la scuola e il mondo del lavoro", ha affermato il ministro La giornata di Valditara era inizia alla scuola Zerboni dove è stato contestato da alcuni studenti.

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