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Si chiuderà tra otto anni quello che viene definito il«cantiere del secolo». Parliamo della TAV, la linea ad alta velocità Torino-Lione, i cui lavori vanno avanti ormai dal 2001. Tutti gli appalti civili sono stati aggiudicati e i lavori procedono spediti grazie a due miliardi di investimento dal 2024 ad oggi. A fornire gli ultimi aggiornamenti sullo stato della Tav è il direttore generale di Telt la società che sta realizzando il tunnel ferroviario, nelle parole Maurizio Bufalini, a margine del forum Torino-Lione, occasione in cui è stato fatto il punto sull’opera a 10 anni dalla nascita della società. I dati suonano un po’ come una sicurezza, una garanzia dunque sulla fine di questo cantiere che ha diviso opinione pubblica e residenti della Val di Susa. Manager ed esperti internazionali di diversi settori si sono confrontati a Roma durante la conferenza «Future Cornerstones», che ha visto protagoniste le imprese impegnate nella costruzione della Tav.
Ad oggi su 160 chilometri di gallerie da scavare ne sono stati realizzati 45, «circa il 28% del lavoro — sottolinea Bufalini— . Il prossimo passo sarà l’aggiudicazione dell’appalto degli impianti tecnologici, nel 2027, per poi procedere al completamento dell’opera che verrà messa in esercizio nel 2033». «L’opera è importantissima su diversi livelli: europeo, binazionale e locale — aggiunge Bufalini — Le infrastrutture europee sono particolari, attraversano più territori e hanno una dimensione importante dal punto di vista temporale. Mediamente per la realizzazione occorrono 30 anni e sono pensate per durare 200 anni. Non sono solo opere fisiche, ma l’occasione per sviluppare strumenti sociali, economici e culturali capaci di unire territori e generazioni - concludono da Telt. Per questo secondo la società incaricata dei lavori, la Torino-Lione si propone come un laboratorio europeo sul futuro delle infrastrutture, in cui si intrecciano tecnologie, responsabilità ambientale, partecipazione democratica e visione strategica.
Soddisfatto per le tempistiche anche Paolo Ruzzola, capogruppo di FI in Regione, che però sottolinea come adesso occorra «lavorare affinché in parallelo si sviluppino le piattaforme della logistica di Orbassano e la stazione internazionale di Susa, che deve diventare un punto di riferimento per lo sviluppo». 

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