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La procura di Ivrea ha richiesto 24 misure interdittive di sospensione dal servizio per 12 mesi a carico di altrettanti operatori sanitari al lavoro all’ospedale di Settimo Torinese.

L’accusa, come anticipato oggi dal quotidiano La Stampa, è di maltrattamenti nei confronti di 14 pazienti, molti dei quali fragili o in carrozzina. Il gup Andrea Cavoti, del tribunale di Ivrea, ha fissato tra il 12 e il 15 dicembre gli interrogatori di garanzia di medici e infermieri. A finire sotto accusa il personale sanitario che era in forza a una cooperativa, incaricata della gestione del reparto di lungodegenza dell’ospedale di Settimo nei primi mesi del 2024, quando la guardia di finanza di Torino ha effettuato intercettazioni telefoniche e ambientali nelle camere dei pazienti.

Secondo le indagini alcuni pazienti sarebbero stati legati anche per 24 ore al letto, sedati per impedire che si lamentassero, lasciati sporchi per giorni. Condotte che andranno verificate e dovranno essere attribuite a operatori specifici, dal momento che si tratta di una fase ancora preliminare di indagini ancora aperte. La procura ha chiesto le misure interdittive perché i 24 operatori, nonostante un passaggio di società, a luglio risultavano ancora in servizio.

"Quanto accaduto all’ospedale di Settimo Torinese è un fatto terribile e inaccettabile - riferisce l’assessore alla Sanita della Regione Piemonte Federico Riboldi - Episodi così gravi gettano discredito su un sistema che ogni giorno funziona grazie a centinaia di medici, infermieri e operatori che con professionalità e dedizione si prendono cura dei pazienti. La Regione Piemonte ha già stanziato 37 milioni di euro per acquistare la struttura e porre fine a una gestione, fin dall’inizio poco chiara, con modalità amministrative, oggi, del tutto fuori dai modelli regionali di riferimento. Una volta accertate le responsabilità, i colpevoli dovranno risponderne davanti alla giustizia ordinaria e riceveranno il massimo delle sanzioni possibili anche da parte del governo regionale. La Regione continuerà a vigilare per garantire dignità ai pazienti, rispetto per chi lavora nella sanità piemontese e trasparenza totale nella gestione delle strutture pubbliche”.

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