Condividi:
Sono stati condannati in primo grado i due fratelli di nobili origini coinvolti nel caso del 23enne che nel 2024 fu ferito in modo grave a colpi di machete a Torino nel quartiere Mirafiori Nord. Al 25enne Pietro Costanzia di Costigliole, sono stati inflitti 12 anni e 6 mesi di carcere; otto anni e dieci mesi, invece, è la pena per il fratello Rocco, considerato suo complice. Il movente dell’agguato, secondo quanto ricostruito, sarebbe legato alle attenzioni che la vittima aveva rivolto a un’amica di Pietro. Nel corso delle indagini sono però emersi dei retroscena legati a un ’giro’ di stupefacenti.
La stessa vittima è stata condannata a dieci mesi per una vicenda connessa al mondo della droga. Dieci mesi sono stati inflitti anche a Zahara Bao Rider, modella spagnola, amica di Pietro Costanzia di Costigliole che è stata processata con l’accusa di avere tentato di fare arrivare un cellulare a Pietro e Rocco quando si trovavano già in carcere al Lorusso e Cutugno di Torino. E’ stato assolto invece Carlo Costanzia di Costigliole, padre dei due ragazzi, che secondo gli inquirenti avrebbe creato un falso contratto d’affitto di un alloggio di Madrid per fare in modo che Zahara risultasse convivente di Pietro e potesse così fargli visita in carcere.
I fatti risalgono alla sera del 18 marzo 2024 dove in via Panizza a bordo di uno scooter ci sono due ragazzi, Pietro e il fratello di 22 anni, discendenti di una famiglia nobile. Pietro, una volta sceso, avrebbe colpito con il machete, più volte, un coetaneo, ferendolo a una gamba, che poi perderà, amputata dai medici in ospedale. Per i due fratelli condannati, la sentenza impone anche dei risarcimenti provvisionali: 200.000 euro a favore della vittima del tentato omicidio e 10.000 per una persona coinvolta in un precedente episodio di violenza.