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E’ in calo del 3,5% nel primo trimestre dell’anno l’export del Piemonte che si conferma comunque al quinto posto della graduatoria nazionale. La crisi dell’automotive e la forte dipendenza da mercati storici come la Germania frenano la crescita, mentre tessile, metalli e aerospazio tengono il passo.
Nei primi tre mesi dell’anno - secondo i dati di Unioncamere - il valore delle esportazioni di merci piemontesi si è attestato a 14,9 miliardi di euro, registrando un calo del 3,5% rispetto al I trimestre 2024, quando avevano raggiunto i 15,4 miliardi di euro. Anche le importazioni hanno manifestato una contrazione, seppur meno intensa (-1,1%), raggiungendo gli 11,6 miliardi di euro. Il saldo della bilancia commerciale, pari a 3,3 miliardi di euro, si è confermato ancora una volta di segno positivo. I risultati del Piemonte sono stati, in questo inizio del 2025, in controtendenza rispetto a quelli registrati a livello medio nazionale.
"Questi numeri sono la prova della resilienza e della capacità di innovazione delle nostre imprese. La nostra azione deve quindi puntare con forza a una maggiore diversificazione. Allo stesso tempo, accelereremo sulle politiche di innovazione e digitalizzazione per accompagnare la trasformazione dei nostri settori chiave. Trasformeremo queste sfide in un’opportunità per rendere il sistema Piemonte più forte, competitivo e diversificato sui mercati globali" commenta Gian Paolo Coscia, presidente di Unioncamere Piemonte.
Il settore dei mezzi di trasporti mantiene la leadership, con esportazioni pari a circa 3 miliardi di euro, corrispondenti al 20,8% del totale regionale. Tuttavia, è proprio qui che si registra la flessione più marcata, con un -15,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Francia e Germania si confermano rispettivamente primo e secondo mercato di sbocco delle esportazioni piemontesi, con quote pari al 15,9% e 14,6%. Gli Stati Uniti si confermano il principale mercato di sbocco al di fuori dell’Ue-27, generando una quota del 7,4% dell’export regionale.
