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Sei ore di tensione e paura questa mattina al Filadelfia, storico quartier generale del Torino Calcio, dove un uomo di circa 40 anni è rimasto sospeso sulle vele dell’impianto minacciando di togliersi la vita. L’episodio è iniziato intorno alle 10, quando l’uomo, dopo aver scavalcato le recinzioni lato via Filadelfia, ha iniziato a scalare la struttura in tessuto utilizzata per garantire la privacy durante gli allenamenti della prima squadra.

Fortunatamente, in quel momento i giocatori di Ivan Juric non si trovavano nel centro sportivo: Vlasic e compagni erano infatti impegnati in un allenamento congiunto con la formazione Primavera allo stadio Olimpico Grande Torino. Sul posto sono accorsi in pochi minuti polizia e vigili del fuoco, che hanno avviato un delicato tentativo di mediazione con l’uomo, apparso fin da subito in stato di forte alterazione.

Il quarant’enne aveva con sé una valigia piena di bottiglie e portava un cappio al collo, minacciando più volte di lanciarsi nel vuoto. Intorno alle 16, dopo ore di trattative, la situazione è precipitata: l’uomo ha scagliato alcune bottiglie contro i soccorritori e si è improvvisamente lasciato cadere nel vuoto, rimanendo appeso al cappio per alcuni secondi. A salvarlo è stato l’intervento fulmineo dei vigili del fuoco, che si erano già posizionati con il cestello di un’autoscala: gli operatori sono riusciti ad afferrarlo in tempo, sollevandolo e adagiandolo in sicurezza sul mezzo.

Una volta portato a terra, l’uomo è stato affidato alle cure del personale sanitario del 118 e trasportato in ospedale per accertamenti. L’episodio ha richiamato l’attenzione di numerosi curiosi e tifosi, che hanno seguito con il fiato sospeso le operazioni di salvataggio. Restano da chiarire le motivazioni del gesto, ma è stato evitato il peggio grazie alla prontezza e al sangue freddo dei soccorritori.

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